Cooperativa, che scoperta! Conclusione
Tutto è iniziato con una domanda: che cos’è una cooperativa?
Per scoprirlo mi sono messa in viaggio.
Come in ogni viaggio che si rispetti ho cercato di liberarmi il più possibile di quanto non strettamente necessario, mettendo da parte, per un attimo, le idee che avevo in merito prima di partire.
La mia piantina, la mia mappa, lo schema che mi ha aiutata a procedere mantenendo la direzione corretta, sono stati i sette principi della cooperativa.
Episodio dopo episodio, uno ad uno, li ho esplorati, cercando di sciogliere i nodi di un linguaggio talvolta troppo tecnico per me, avvicinandoli al mio mondo e alla mia esperienza.
Ti ricordi quali erano i primi due principi?
Io li ho memorizzati in coppia, visto che entrambi si presentavano accompagnati da un’immagine suggestiva: la “porta aperta“ e “una testa, un voto“.
Per loro tramite abbiamo cominciato a prendere confidenza con un valore, quello della democraticità, che non ha mancato di informare di sé anche i principi successivi.
Il terzo principio lo ricordi?
Io lo ricordo molto bene… è stata la prima espressione “tecnica” nella quale mi sono imbattuta e per spiegarmela ho dovuto fare ricorso nientemeno che alla biologia! Era il principio dello scopo mutualistico.
Un principio che, in diverse declinazioni, ha continuato ad essere presente fino alla fine del nostro percorso, configurandosi un po’ come il vero e proprio core della cooperazione.
La natura non speculativa della cooperativa, il quarto principio, non avrebbe infatti ragion d’essere se l’obiettivo di aumento del capitale non fosse sostituito da quello della relazione di scambio tra socio, cooperativa e territorio, una relazione improntata sul benessere personale e collettivo.
Da qui in poi è stato tutto in discesa, con una successione di principi strettamente legati l’uno all’altro: la solidarietà intergenerazionale, la mutualità esterna e il radicamento territoriale.
Siamo arrivati così, tra serio e faceto, alla conclusione del nostro viaggio.
Come è andata? Hai aggiornato il tuo ritratto della cooperativa?
Io ci ho provato… ma confesso di essermi trovata in difficoltà nel definire un volto.
Il mio ritratto Cooperativa 2.0 non riesce ad incarnarsi in una singola fisionomia: il volto della cooperativa è diventato “i volti” della cooperativa.
L’immagine che forse si avvicina di più all’idea che mi sono fatta in questi mesi è quella di un invito a colazione: una tavola imbandita, degli ospiti, colori e sapori anche molto diversi tra loro, tante voci, relazione e condivisione.
E soprattutto… tutta la giornata davanti!
A questa tavola potrei esserci anch’io, potremmo esserci noi.
Che tu voglia farne parte, o allestirne una, spero che le informazioni che ci siamo scambiati possano esserti servite.
E se avrai voglia di continuare in questo viaggio, approfondendo gli aspetti tecnici del fare cooperazione, chiedi informazioni qui, troverai nuovi compagni d’avventura competenti e disponibili.
Grazie per aver condiviso il tuo tempo con me e buona vita!