Assemblea annuale Legacoopbund: le cooperative sociali in volo
Quanto sono cresciute le cooperative sociali in Alto Adige? Qual è il loro impatto sulla società? Su queste tematiche, legata al lavoro e all’integrazione lavorativa nelle cooperative sociali, era incentrata l’assemblea annuale dell’associazione di rappresentanza delle cooperative Coopbund che si è tenuta lo scorso 31 maggio. L’associazione conta complessivamente 196 cooperative associate in tutto l’Alto Adige, di cui 90 cooperative sociali (55 di tipo A e 35 di tipo B), in costante crescita se si pensa che 20 anni fa erano solo 11.
Nell’ambito dell’assemblea dei soci sono stati mostrati alcuni dati riguardanti la crescita delle cooperative sociali, in particolare di quelle di tipo B. Queste cooperative hanno come scopo principale l’integrazione lavorativa di persone svantaggiate: attraverso attività imprenditoriali in diversi settori – dall’agricoltura ai servizi – esse creano posti di lavoro, contribuendo al benessere della società. In Italia le cooperative sociali di tipo B sono 6.385 e occupano circa 67.000 persone svantaggiate. Coopbund ne conta 35, ossia il 40% del totale delle cooperative sociali di tipo B dell’Alto Adige e in esse sono occupate 277 persone svantaggiate, persone che per motivi diversi non riescono a trovare un’occupazione sul libero mercato del lavoro.
Il Presidente Heini Grandi ha commentato così i dati: “Abbiamo osservato che negli ultimi anni il numero delle persone svantaggiate occupate è aumentato progressivamente. L’inserimento lavorativo di queste persone genera ripercussioni positive per la società: i lavoratori producono, versano i contributi, alleggeriscono la spesa pubblica e fanno da esempio positivo per altri. Il lavoro inoltre consente alle persone svantaggiate il proprio sviluppo personale, una vita dignitosa, l’instaurarsi di rapporti sociali e il reintegro nella società”. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulle imprese sociali dell’associazione Isnet per ogni euro investito nell’inserimento lavorativo di un soggetto svantaggiato attraverso una cooperativa sociale, la società ci guadagna il doppio (Impatto sociale inserimento lavorativo persone svantaggiate nel 2016: SROI=1,92 euro – Social Return On Investment).
I dati della cooperativa sociale Albatros, attiva da 25 anni nei settori pulizie, giardinaggio e falegnameria ne sono un esempio ed è stato proprio per festeggiare questo anniversario che l’assemblea di Coopbund si è tenuta nella falegnameria della Albatros. “Da noi le persone che vivono ai margini della società non ricevono solo un contratto di lavoro, ma soprattutto sostegno e ascolto nel cercare di superare i problemi personali e di riprendere in mano la propria vita. In questi 25 anni 334 persone svantaggiate sono transitate da noi e poi hanno trovato un’occupazione nel libero mercato e 40 persone svantaggiate lavorano attualmente alla Albatros e vengono accompagnate da un team sociale nella loro esperienza lavorativa”, ha dichiarato Monika Thomaser, direttrice della cooperativa sociale Albatros.
Anche il sindaco di Merano, Paul Rösch e la direttrice dell’Ufficio Sviluppo della cooperazione della Provincia Autonoma di Bolzano Manuela Paulmichl hanno espresso parole di stima per il lavoro svolto in questi anni dalla cooperativa sociale Albatros.
“Le cooperative sociali sono imprese che stanno sul mercato e Albatros ne è un esempio concreto. Le cooperative sociali vivono grazie agli incarichi sia da parte dei privati che dell’amministrazione pubblica. È dunque importante che le istituzioni pubbliche vedano in esse dei validi partner e creino i presupposti affinché queste imprese possano affermarsi sul mercato”, ha sottolineato al termine dell’incontro il Presidente di Coopbund Heini Grandi.