Cooperativa: la forza di un’idea
A chi ci chiede qual è la ricetta che ha fatto vivere e crescere la cooperazione da oltre 150 anni, rispondiamo: “la fedeltà alla sua idea originaria”.
L’idea originaria era quella dell’auto aiuto, dell’autogestione, degli interessi condivisi con responsabilità tra i soci. E lo è tutt’ora, scritta negli Statuti delle cooperative e nella legislazione di tutti i Paesi democratici. Le cooperative si trovano praticamente in tutti i Paesi, sono una componente insostituibile dell’economia e del sistema sociale. Ed è stata appunto la fedeltà alla sua idea originaria che ha consentito alla cooperazione di passare oltre i drammi delle guerre, dei regimi totalitari a lei ostili, dei tentativi di diversi partiti politici di impossessarsene. Questa idea fertile sarà ora conservata come un seme prezioso anche per il futuro, in modo che non possa andare dispersa.
Nei mesi scorsi, infatti, l’Unesco ha deciso di inserirla nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità come “idea e pratica di organizzare gli interessi condivisi in cooperativa”. Un bel riconoscimento che va a quei milioni di cooperatori che sono protagonisti tutti i giorni della gestione della loro cooperativa: solo in provincia di Bolzano i soci sono 150.000, in Italia poco meno di 15 milioni, in Germania 20 e nel mondo 800 milioni.
Il riconoscimento dell’Unesco tocca da vicino anche la nostra provincia che ha una lunga storia cooperativa di successo. Qui da noi si sono incontrati due diversi modi di fare cooperazione tipici del nord e del sud dell’Europa, quello di Friedrich Wilhelm Raiffeisen e quello di Luigi Luzzatti. Il primo originario dell’area tedesca è particolarmente radicato nel mondo dell’agricoltura e del credito, il secondo tipicamente italiano sviluppato nel settore della produzione e lavoro e dei servizi. I due modelli sono complementari e così la comunità locale può contare su una presenza cooperativa a 360 gradi, con un suo forte contributo alla qualità economica e sociale del territorio.
L’idea cooperativa ha messo radici profonde in Alto Adige/Südtirol e la sua pianta continua a germogliare. Conserviamo con cura il seme originario, come ha fatto l’Unesco, e consegnamolo alla future generazioni di cooperatori.