Il Ministro Poletti in dialogo con Legacoopbund: Così cooperazione e terzo settore aiutano la ripresa
Al centro del dibattito il workers buyout, le reti tra cooperative e il welfare di comunità che crea posti di lavoro
Ieri il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti ha incontrato Coopbund, Legacoop Veneto e Legacoop Friuli Venezia Giulia al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova. Cuore del dibattito il ruolo della cooperazione e del terzo settore per il rilancio sociale ed economico del Paese, iniziando dalla piaga della disoccupazione.
«Occorre costruire attorno all’economia sociale e solidale il futuro del Paese – ha affermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti – puntando su imprese cooperative, imprese sociali, cooperative di comunità, e ogni altra forma di economia sociale e associativa che metta al centro non la finanza ma la persona, non la remunerazione del capitale, ma i bisogni dei soci e della comunità». «Puntiamo a massimizzare il coinvolgimento, il protagonismo attivo e la responsabilità di ogni cittadino».
Poletti si discosta in modo deciso da un’ottica puramente assistenzialistica e caritatevole: per lui cooperazione e terzo settore vanno integrate in maniera strutturata e coerente con Stato e mercato.
Parlando dell’emergenza occupazione, è intervenuto anche il presidente di Coopbund Heini Grandi, che ha sottolineato le possibilità offerte dalla cooperazione: «La chiusura di imprese a causa della crisi e la conseguente crescita della disoccupazione stanno mettendo a dura prova anche l’economia altoatesina. È in questo momento che la cooperazione rappresenta una valida risposta al problema della disoccupazione: sono, infatti, sempre di più i dipendenti che decidono di costituirsi in cooperativa per rilevare l’impresa in cui lavoravano, cambiando le attività e l’impostazione dell’impresa stessa. Solo in questi primi mesi dell’anno, sono già tre i gruppi che si sono rivolti a noi. Si tratta soprattutto di ex-dipendenti di aziende di grandi dimensioni operanti anche a livello nazionale e internazionale».
Di fronte a sottodimensionamento e sottopatrimonializzazione delle pmi quali problemi cronici del tessuto economico produttivo, i tre presidenti delle Legacoop regionali hanno richiesto misure fiscali agevolative per tutte le imprese che patrimonializzano, puntualizzando che si tratta di «una domanda più che legittima nel caso delle cooperative, che hanno nel capitale sociale la propria base costitutiva». I presidenti hanno anche espresso valutazioni positive nei confronti di qualsiasi misura atta a ridurre il cuneo contributivo e il costo del lavoro in genere, a partire dall’Irap.