La campagna vaccinale tenga conto del settore sociale
Nei servizi sociali e nell’assistenza all’infanzia è necessario proteggere dal Covid 19 le educatrici e gli educatori
Dopo un confronto sul tema, le centrali di rappresentanza delle cooperative altoatesine Coopbund Alto Adige Südtirol, Federazione Raiffeisen Alto Adige, AGCI e Cooperdolomiti, chiedono che la campagna vaccinale tenga in considerazione le cooperative sociali che operano con disabili, anziani e minori.
In particolare è necessario tutelare da un lato le fasce più deboli della popolazione, e dall’altro interrompere la catena dei contagi. In questo senso è fondamentale vaccinare gli operatori e gli utenti di strutture protette che si occupano di handicap ma anche tenere in considerazione i servizi domiciliari per persone anziane, le microstrutture per l’infanzia e i servizi per minori in cui il virus può circolare rapidamente data la vicinanza dei bambini durante le attività. Non potendo vaccinare i bambini, sarebbe fondamentale procedere tempestivamente con la somministrazione del vaccino alle educatrici e agli educatori.
Le centrali delle cooperative ricordano che nel corso del 2020, nonostante le difficoltà legate alla diffusione della pandemia, i servizi per l’infanzia sono stati fondamentali per offrire un sostegno ai genitori che dovevano continuare a lavorare in presenza soprattutto nei settori emergenziali e nei servizi primari. In questo senso la necessità di permettere a tali servizi di poter proseguire regolarmente anche in futuro.
Di qui un appello agli assessori dei Dipartimenti Famiglia, Anziani e Sociale e per la Salute della Provincia autonoma di Bolzano affinché possano trovare il modo di considerare tra le priorità la vaccinazione di queste categorie di soggetti.