Riforma dello Statuto: Presa di posizione dei rappresentanti dell’economia nella Convenzione dei 33
La situazione attuale in Alto Adige è positiva: il tasso di occupazione si attesta, attualmente, oltre il 76%, il potere di acquisto negli ultimi anni si è sviluppato in maniera stabile e per l’anno corrente è prevista una crescita economica dell’1,3%. Obiettivo deve essere quello di sostenere anche in futuro questo sviluppo positivo – a beneficio di tutta la popolazione dell’Alto Adige.
L’autonomia, il ruolo dell‘Alto Adige quale anello di congiunzione tra Nord e Sud e la convivenza e collaborazione pacifica tra culture e gruppi linguistici diversi hanno contribuito in maniera essenziale a questo sviluppo positivo. Mantenere e garantire ciò anche in futuro deve essere la priorità assoluta – in particolare anche nell’ambito delle modifiche dei cardini fondamentali di questa Provincia, dello Statuto di autonomia.
Le principali richieste dell’economia nella riforma dello Statuto di autonomia che sono state presentate nel corso della discussione nella convenzione da parte di Alexandra Silvestri, Direttrice di Südtiroler Wirtschaftsring-Economia Alto Adige e di Claudio Corrarati, Presidente di Rete Economia – Wirtschaftsnetz e di conseguenza riportate anche nel documento finale concernono i seguenti punti:
- L’Alto Adige deve percepire e rafforzare il suo ruolo significativo quale ponte di congiunzione tra Nord e Sud, specialmente anche nell’ambito dell’Euregio Tirolo-Alto Adige/Südtirol-Trentino. Dovrebbe essere garantito un scambio più forte a livello europeo e una rappresentanza assicurata per l’Alto Adige nei principali organi dell’Unione Europea – come ad esempio nel Comitato per le Regioni.
L’attuazione e la conversione autonoma delle direttive e dei regolamenti UE dovrebbe essere estesa.
- Questo presuppone che l‘Alto Adige ottenga la competenza legislativa primaria in vari settori. Solo allora potrà essere garantito che nella redazione dei regolamenti legislativi si possa tenere conto delle particolari necessità delle aziende altoatesine. Le aziende in Alto Adige, terra di confine, sono maggiormente esposte alla concorrenza con ditte dell’estero, fattori come p.e. la pressione fiscale, la disponibilità di suolo o i costi per l’energia sono pertanto decisivi per la location Alto Adige. La garanzia sia delle risorse finanziarie sia delle risorse personali (know-how) deve essere condizione per l’acquisizione di ulteriori competenze.
Competenza autonoma non significa però che l‘Alto Adige deve o può isolarsi – al contrario. Significa che nell’ambito di direttive chiaramente definite sia a livello europeo che a livello nazionale, possano essere prese delle misure che tengono conto della particolare situazione dell‘Alto Adige dal punto di vista geografico, storico, sociale ed economico.
- Amministrazione e competenze autonome presuppongono anche un’amministrazione autonoma di entrate e uscite. Un’ampia autonomia finanziaria e fiscale, fondata su regole trasparenti e orientata a lungo termine, è ritenuta quindi fattore essenziale per lo sviluppo dell’Alto Adige.
L‘Alto Adige ha già ottenuto l’autorità fiscale sulle imposte locali. Questa competenza va utilizzata in maniera sensata per ottenere un’ulteriore riduzione delle imposte locali.
Nelle tassazioni di massa applicate – come ad esempio l’imposta sul reddito, l’IVA o l’imposta sul valore aggiunto – i limiti di azione, la base imponibile, gli ammortamenti devono essere fissati e regolati dallo stato o – se sensato – anche a livello europeo. La Provincia potrebbe tuttavia avere un’aggiunta libertà di azione in merito, p.e. alla definizione delle aliquote fiscali e nell’introduzione di agevolazioni fiscali o detrazioni.
Con l’acquisizione delle competenze nell’ambito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate questi potrebbero essere semplificati e concordati.
Un rafforzamento dei punti di forza dell’Alto Adige quale anello di congiunzione tra Nord e Sud, la promozione del plurilinguismo attraverso adeguati e moderni strumenti, la valorizzazione delle eccellenze, una convivenza pacifica e una configurazione comune e condivisa del futuro della nostra Provincia dovrebbero essere al centro di ogni ulteriore riflessione sulla riforma dello Statuto di autonomia.